La Rete museale, culturale, ambientale del Centro Sicilia

Caltanissetta, Sicily, Italy; Montedoro, Sicily, Italy; Sommatino, Sicily, Italy
52.5km / 1 hr 31 mins

La Rete museale, culturale, ambientale del Centro Sicilia - Cya On The Road

Caltanissetta è città ricca di cultura, testimoniata dai numerosi musei, siti archeologici, chiese e monumenti. I siti archeologici più importanti, come Sabucina, Gibil Gabib e Palmintelli, documentano la contaminazione avvenuta tra genti autoctone e Greci.L’epoca medievale è documentata dai ruderi del Castello di Pietrarossa, di origine probabilmente araba (Qal’at an-nisāh in arabo significa castello delle donne, da cui deriva il nome Caltanissetta), ma anche dalla vicina chiesa di Santa Maria degli Angeli, di epoca sveva, recentemente restaurata insieme al convento dei frati minori osservanti-riformati, e dall’abbazia normanna di Santo Spirito, splendida nella sua semplicità geometrica e lapidea.In età moderna la città fu dominata dalla famiglia spagnola dei Moncada che fece realizzare numerose chiese, tra le quali primeggiano per bellezza la Cattedrale di Santa Maria la Nova, la chiesa di Sant’Agata al collegio, a croce greca, splendida per le tarsie marmoree degli altari e i finti marmi dipinti sulle volte, e la chiesa di San Domenico, dalla facciata barocca concava ai lati e convessa al centro, ma anche la chiesa di Santa Flavia, quella di Santa Croce, la chiesa della Madonna Assunta, annessa al convento dei Cappuccini, e la chiesa della Madonna della Grazia. Ai Moncada si deve anche l’avvio della costruzione, mai completata, del Palazzo Moncada, caratterizzato dai mensoloni zoomorfi e antropomorfi tipici del linguaggio barocco.Un “museo diffuso” tutto da scoprire è costituito dalle numerose cripte rinvenute sotto le navate delle chiese cittadine (Santa Maria degli Angeli, San Sebastiano, San Domenico, Madonna della Grazia).Tra il XVIII e il XIX secolo in città si sviluppò l’industria dell’estrazione dello zolfo, che permise a molti proprietari borghesi di arricchirsi e diventare la nuova classe dirigente e di realizzare lungo gli assi principali di corso Umberto I e corso Vittorio Emanuele II i propri palazzi signorili. Nelle miniere di zolfo che circondano la città, quali Trabonella, Gessolungo, Giumentaro e Iuncio – Testasecca, lavoravano in condizioni misere e a volte disumane i minatori e anche ragazzini detti “carusi”, che spesso restavano vittime di terribili incidenti, di cui racconteremo la storia. Negli stessi anni in città si affermò sulla scena artistica lo scultore Michele Tripisciano che donò le sue opere alla comunità nissena, tra le quali la fontana del Tritone in piazza Garibaldi (assemblata dall’architetto Averna rielaborando il calco dell’opera di Tripisciano) e il monumento a Umberto I, entrambi in bronzo.Al principio del XX secolo fu innalzato sul monte San Giuliano il monumento al Redentore, progettato dal genio del Liberty siciliano Ernesto Basile, ancora oggi luogo di devozione e di svago per i nisseni che godono da qui di una vista mozzafiato sulla Sicilia centrale.I quartieri del centro storico di Caltanissetta offrono non solo una trama di vicoli suggestivi, ricchi di edicole votive e di piccole piazze sulle quali si affacciano splendide chiese, ma anche un mercato storico tra i più antichi di Sicilia: la Strat’â foglia.La città odierna è ricca di numerose testimonianze del suo vivace passato, ma anche di interessanti architetture contemporanee, sia civili che religiose, e di molti luoghi culturali come la Biblioteca comunale “Scarabelli” con il suo ricco patrimonio librario, il Teatro comunale Regina Margherita e i musei che abbracciano varie discipline: il Museo Archeologico Regionale, il Museo Diocesano, il Museo Mineralogico, Paleontologico e delle Zolfare e il Museo Civico Tripisciano.La città di Caltanissetta e la sua ricca offerta culturale, aspettano solo di essere scoperte! La voce narrante di questo tour è di Alice Bifarella, archeologa e responsabile servizi educativi della Rete Museale Culturale e Ambientale del Centro SiciliaQuesta audioguida fa parte del progetto Sicilia Beni Culturali per izi.TRAVEL coordinato da Elisa Bonacini, Università di Catania

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