Belmonte Piceno
Il Comune di Belmonte Piceno ha il centro urbano in una posizione panoramica tra le valli del fiumi Tenna ed Ete Vivo. L’aggettivo Piceno, assunto dal 21 Febbraio 1863, è a ricordo dei primi abitanti del territorio, i Piceni, e serve a distinguerlo da altri “Belmonte”.In epoca preistorica il territorio costituì un insediamento importantissimo dei Piceni e fu centro notevole per la lavorazione dell’ambra grezza, delle terracotte e porcellane.Con diversi scavi archeologici sono state individuate circa trecento tombe picene e si sono rinvenuti moltissimi oggetti, che sono stati sistemati nelle stanze del Museo Nazionale di Ancona. Una parte di essi è conservata nel Museo locale.Anche i Romani vi stabilirono una colonia, di cui restano tracce murarie, dette Morrecini e un’epigrafe nella Chiesa di Santa Maria in Muris, o San Simone.Il borgo, dopo la decandenza dell’Impero Romano, rinacque intorno al IX secolo, ad opera dei monaci venuti da Farfa e di diverse famiglie, provenienti da Belmonte in Sabina.La Chiesa di Santa Maria in Muris, di arte romanica antichissima, fu così ricostruita. I monaci avevano bisogno di persone cui affidare compiti di amministrazione e manutenzione dei nuovi spazi e dei percorsi venutisi a creare. Nacque, così, il comune belmontese e, sul colle vicino a SS. Salvatore, le case crearono un nuovo nucleo urbano. Nel 1263 i Fermani ottennero l’amministrazione del castello, intorno al quale, nei secoli successivi, è venuto ad espandersi l’attuale centro storico. A Belmonte Piceno è nato Silvestro Baglioni (1876-1957), fisiologo ed uomo di cultura di fama internazionale.