La popolazione ebraica apparve a Tiraspol già nei primi anni di esistenza della città. Nel 1795, quando Tiraspol ottenne lo status di città, aveva quasi 2.500 abitanti, il 16% dei quali erano ebrei. Si trattava di immigrati provenienti dalle province di Kiev, Podolsk e Volyn.Nel 1870, c'erano più di 3.600 ebrei in città, ovvero quasi il 22% della popolazione della contea. Secondo il primo censimento generale dell'Impero russo effettuato nel 1897, più di 8.500 persone (ovvero il 27% dei residenti di Tiraspol) hanno dichiarato di avere l'ebraico come lingua madre a Tiraspol.L'attuale via Vosstaniya si chiamava via degli ebrei prima della rivoluzione. Non è una coincidenza, perché in questa parte della città, più vicina ai quartieri commerciali di Tiraspol, viveva un gran numero di ebrei. Il mercato cittadino si trovava nella stessa strada, sul sito dell'attuale Istituto di Ingegneria e Tecnologia.Nel primo censimento dell'Unione del 1926, gli ebrei a Tiraspol erano oltre 8.500, pari al 29% della popolazione.Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale ha portato scompiglio nelle popolazioni ebraiche di tutta Europa. Non esistono dati precisi sul numero di ebrei uccisi durante l'occupazione tedesco-romena, né sulla popolazione ebraica evacuata e poi tornata a Tiraspol.Nel 1970, la popolazione di Tiraspol era aumentata di diverse volte rispetto al livello prebellico, superando i 105.000 abitanti, con poco più di 7.000 ebrei, pari al 6,7% della popolazione. Nel 1989, nonostante l'aumento totale della popolazione della città fino a quasi 182.000 abitanti, il numero degli ebrei era addirittura leggermente diminuito, fino a quasi 6.300 [seimilatrecento], che rappresentavano solo il 3,5% [il tre e mezzo per cento] della popolazione di Tiraspol. Il successivo crollo dell'Unione causò una migrazione di massa della popolazione ebraica. Secondo l'ultimo censimento condotto in Transdniestria nel 2015, gli ebrei a Tiraspol erano 304, ovvero appena lo 0,2% della popolazione della capitale della PMR.