Ci sono luoghi che da tempo appartengono alla gente. In questi, la popolazione riconosce le sue origini, le sue tradizioni e continua a portarle avanti. Gli stessi luoghi che una volta erano considerati molto più sacri di come lo sono ora, sono indissolubilmente legati alla questione del territorio e dell’identità. Vogliamo parlarvi delle chiese amate quanto una cattedrale, le chiese campestri quartesi.Da cosa deriva il termine campestre? Un termine che lascia pochi dubbi. Le chiese campestri si trovavano (e alcune si trovano ancora) in una posizione geografica dislocata dal centro abitato. Nascevano e venivano edificate per l’esigenza dei lavoratori di avere un luogo dove potersi rifugiare nella fede e nella preghiera. Ma non solo: è importante ricordare la vocazione rurale di Quartu e della Sardegna in generale, ragione che testimonia il vasto numero di edifici di culto di questa tipologia. Secondo il sito chiesecampestri.it, quelle conosciute, censite e ancora in piedi sono, su 377 Comuni, circa 1000 di cui circa 350 in abbandono o ridotte a rudere. Quelle totalmente scomparse ammontano, addirittura, a oltre 1400 edifici.Le chiese campestri sono caratterizzate dalla grande semplicità estetica e costruttiva. Linee essenziali e pochi fronzoli per edifici che badavano al sodo svolgendo la funzione per la quale erano stati edificati: fede, preghiera e conforto per i lavoratori e abitanti delle zone a vocazione rurale. Non considerati capolavori dell’architettura avevano e hanno ancora, dalla loro, il grande amore della popolazione.https://www.quartourismo.com/2018/01/12/amate-quanto-una-cattedrale-le-chiese-campestri/
Informazioni sull'autore
Liceo Artistico G. Brotzu di Quartu S. ElenaScarica l'app
Per sbloccare l'esperienza completa, che include 3 gemme nascoste, ciascuna con storie audio coinvolgenti, oltre a utili funzioni che ti guideranno nel tuo viaggio, scarica l'app Cya On The Road.
Una volta nell'app, cerca semplicemente il nome del tour Chiese campestri di Quartu S. Elena per iniziare.


