Santeramo e dintorni
Salve e benvenuti a Santeramo, il paese più alto della Provincia di Bari. Un paese antichissimo, visto che vi sono tracce della presenza umana sin dal Neolitico. Il centro abitato si può far risalire all’epoca classica greco-romana, quando in questo territorio doveva esserci un villaggio chiamato probabilmente Lupatia. Il nome di Santeramo deriverebbe dalla presenza del suo fondatore Sant’Erasmo, martire dell’età Diocleziana e Vescovo di Antiochia, che soggiornò in queste terre per circa 7 anni, o più probabilmente per la presenza di un eremo, appunto “Santo”, che verrebbe confermato anche dalla successiva nascita del Monastero Benedettino risalente all’XI secolo.L’antica Santeramo si trovava su di un crocevia di strade e tratturi che ne hanno da sempre disegnato il territorio, ed è proprio alla scoperta di questo territorio che vogliamo condurvi: la morfologia del territorio e la presenza di diversa vegetazione permettono di individuare tre zone distinte: le murge, le matine ed il bosco.Le murge sono l'elemento che caratterizza maggiormente il territorio santermano, formate da rocce di natura calcarea che lo attraversano da Sud a Nord, dal Serrone a Murgia Sgolgore, donandogli quel susseguirsi di grotte, inghiottitoi e lame tipici del paesaggio carsico. La zona più interessante è quella delle quite, su via Alessandriello, caratterizzate da una maglia ordinata di muri a secco (parate), trulletti (casédde) e specchie. Le matine, l’intera fascia bassa, ai piedi delle murge, verso la Lucania, sono rappresentate da una vasta pianura, un tempo paludosa, che costituisce la zona fertile del territorio Santermano e sono caratterizzate da estese coltivazioni di cereali e dalla presenza di numerosi insediamenti rurali. Storicamente la zona più boscosa del territorio è quella verso Bari, che vedeva la presenza di vaste estensioni di querceti, oggi quasi del tutto estinti, che hanno lasciato il posto a terreni coltivati ed aree fortemente utilizzate dall’uomo. Residuo di quell’antica presenza è il bosco di Mesola.Le ulteriori zone boscose sono quelli della Parata, lungo la via per Matera, e poco dopo, sulla stessa strada il bosco di Lama di Lupo, fortemente danneggiato da un terribile incendio nel 2017. Più vicino al paese, ma sullo stesso versante, il bosco della Gravinella ed il bosco Denora. Musica: Komiku – La Citadellehttp://freemusicarchive.org